Passeggiata mattutina con le canette, il traffico a quest’ora non c’è proprio nelle strade che di solito percorriamo, in cambio il sole illumina il cielo e le strade, una mattina perfetta. Passo accanto ad una signora seduta sul bordo del prato con il suo cagnolino accanto. Le chiedo di bloccarlo, perché la Xhut è in calore. Lei mi sorride, poi guarda la mia borsa e mi dice che è uguale alla sua: entrambe abbiamo la borsa del Tianguis alternativo Valladolid, il piccolo mercato del biologico alternativo che resiste ogni mese a presentare i pochi prodotti e produttori, e che un paio di volte all’anno organizza eventi più importanti con incontri sui semi e sulla medicina tradizionale… Tutte e due seguiamo questi eventi! Bueno, ci scambiamo un saluto veloce e un sorriso, ci rincontreremo al prossimo Tianguis. (La parola è il nome maya per definire i mercati popolari e alternativi.)
Momenti semplici di serenità: è importante goderli e raccoglierne le energie per continuare a ragionare sul cambiamento possibile senza lasciarsi travolgere dall’angoscia di tutto ciò che avviene contro il cambiamento.
E oggi è davvero una giornata fortunata: apro il pc, e insieme alle notizie ormai quotidiane di disastri e di violenze, ecco una notizia positiva: un giudice ha dichiarato illegittima la decisione del governo Trump di autorizzare la costruzione dell’oleodotto sul territorio Lakota. Questo il link https://www.theindigenousamericans.com/2017/10/17/victory-standing-rock-sioux-tribe-court-finds-approval-dakota-access-pipeline-violated-law-2/
Eccoli qui, smontati i campi, si temeva che fosse finita l’epoca della resistenza non violenta e della protezione della terra, ma no, non si sono arresi, non si sono rassegnati, e hanno cercato altre vie per mantenere il loro impegno di protettori della terra e delle acque. La sentenza di oggi conferma che non vi è stata valutazione del rischio che comporta il passaggio dell’oleodotto, che la decisione è stata illegittima. Certo, non finisce qui, non si può distrarsi, ma questo fatto ci dimostra come la resilienza, la capacità di cambiare e adeguarsi ai cambiamenti per contrastare il danno, è la strategia migliore. La disperazione, la rabbia, la violenza producono danni e morte. Fermarsi guardarsi intorno, pensare, immaginare vie diverse aiuta a aprire altri cammini e sì, un po’ per volta, un passo alla volta, un pezzetto di territorio alla volta, diciamolo che un altro mondo è davvero possibile!