La confusione di notizie, dolori, sorprese e disastri di questa mezza estate hanno consigliato di prendere un po di distanza e di silenzio, seguendo quello che succedeva senza commentare, nel timore di un inutile aggiungere di parole al flusso insensato che rischia di travolgerci. Eppure non si può continuare a tacere, mentre le persone affogano, la Palestina è sempre più un campo di sterminio e si stravolge ogni realtà per sostenere gli oppressori ed i complici. Credo che dobbiamo più che mai comprendere che l’uso delle parole deve essere accurato, e che vanno accompagnate da una resistenza empatica al disastro che stiamo vivendo. Dobbiamo riscoprire le parole come
EMPATIA,
SOLIDARIETÀ AMORE,
INCONTRO CONDIVISIONE
COMUNITÀ, DIALOGO
RESISTENZA SORELLANZA
RISPETTO SCAMBIO CIRCOLARITÀ
a noi tocca riprendere in mano il filo del discorso e risvegliare la capacità di riflessione e di confrontarsi con chiarezza e fermezza. Un mondo diverso, un mondo che contenga molti mondi, dove le differenze si incontrano e creano ricchezza, ricchezza del cuore e della mente, crescita, maturazione e perchè no, un meticciato fecondo in cui ci riconosciamo eguali e differenti, sempre in discussione ma fermi e solide nel respingere le aggressioni violente, le leggi ingiuste. Cerchiamo di non nominare nemmeno il negativo, impariamo ad ascoltare ed argomentare nel merito sul tema offrendo altri sguardi, altre visioni per un mondo positivo, felice, umano

Stupendi concetti e parole le tue, con le quali concordo. Grazie e buon 15 di agosto.