
Molti anni fa, credo al finire di una guerra mondiale, le donne che avevano figli al fronte, o morti, o divenuti assassini di altri per ordine superiore, decisero di dare vita ad un giorno in cui rivendicare la pace e la convivenza, e che nessun figlio che loro avevano partorito e cresciuto, accudito educato, fosse più messo nella condizione di uccidere o morire. Fu un grido alto, e al momento ebbe molta risonanza e molta presa, perchè la mistica della maternità sempre è stata forte, ma allora raccolse gli eco della stanchezza generale di guerre e atrocità, e quella guerra finì.
Il giorno della mamma, coniugato in vari modi nelle diverse zone, è diventato quasi ovunque la festa della mamma, con tutto il seguito di mistica della maternità, omaggio alle madre, regalini che vanno dai fiori, ai soliti elettrodomestici ed altro utile per il servizio di cura, o creme per mantenersi nonostante tutto giovane e bella.
Questo tipo di festa che si è sovrapposta alla giornata della madre, che doveva essere una consapevole ribellione alla guerra ed alle sue conseguenze ha reso per molte di noi insopportabile questa giornata, con auguri e quant’altro. Perchè è diventata la fiera del consumismo e della vanità superficiale, ribadendo un ruolo materno di accudimento onnipotente.
Vorrei proprio che tornassimo all’antico, sono stanca, e con me credo tante madri di tutta la terra, di trepidare quando i miei figli escono, di chiedermi se mia figlia incontrerà il malintenzionato di turno, o se il suo stesso marito la farà fuori in un accesso che verrà ampiamente giustificato. Sono stanca di chiedermi se mio figlio, essendo cresciuto con la convinzione che le donne sono sue compagne, libere ed eguali, e respingendo ogni forma di sopruso contro di loro, sono stanca di chiedermi se incontrerà la banda di delinquenti sul suo cammino e cercando di fermarli o di intervenire ne avrà gravi conseguenze. Sono stanca di chiedermi se il ragazzino che manifesta il suo dissenso corre il rischio di essere incrcerato o ora, di subire un tso. Sono stanca che le nuove generazioni che noi abbiamo partorito, accudito, cresciuto siano o dei ribelli a rischio di prigione ad ogni sospiro o dei pecoroni conniventi che si sono adeguati alla “realtà”
E allora, riprendendo un grido antico, riprendendo il pianto delle madri, le loro speranze, le loro gioie, io vi invito a fare di questo giorno della madre un giorno del rispetto delle vite, di ascolto di tutte le differenze che abitano il mondo
VI INVITO AD ACCOGLIERE, ACCUDIRE, SOSTENERE VICENDEVOLMENTE PERCHÈ QUESTO MONDO DIVENGA UN POSTO DOVE I FANCILLI E LE FANCIULLE POSSANO CRESCERE, GUARDARSI IN GIRO, SPERIMENTARSI , MERAVIGLIARSI, SCOPRIRE AMARE, E NON UN MONDO DI CARCERI E REPRESSIONE.
VOLTIAMO PAGINA, SIAMO CREATIVE, SIATE CREATIVI, C’È UN ALTRO MODO DI CONVIVERE E DI VIVERE, RENDIAMOLO POSSIBILE.
Non accetto auguri ne festeggiamenti frivoli e vuoti, no grazie, se volete onorare davvero le madri, onorate la vita e i sogni loro e dei loro figli e figlie, e festeggiamo insieme un mondo di pace.