
Ho riletto per sommi capi l’articolo pubblicato su Il manifesto, di critica a Cacciari e Agamben che accanto alla critica ai due filosofi pone alcuni problemi che rivelano una adesione di fondo alla narrazione dominante sul vaccino e il ruolo della scienza (gli scienziati che hanno dovuto far fronte, in fretta, a un nemico sconosciuto e pericoloso) e mentre accusa di antroprocentrismo i filosofi che sostengono le tesi contro le limitazioni assurde e il green pass, si infila dritto dritto nella narrazione dominante, con un esercizio di benaltrismo che potrebbe anche risparmiarsi, perché la panoramica che fa del mondo è dentro il sistema, dentro la narrazione dominante dove ci saranno sempre altre emergenze per costringere gli individui a vaccinarsi, limitarsi, pentirsi, inchinarsi, obbedire, evitare eccetera, lasciando perdere le conseguenze individuale per un presunto bene collettivo che è stato deciso altrove e che in pratica protegge giusto le classi borghesi dominanti, e manco tutte, mentre si disinteressa dei bisogni individuali degli altri, che in nome del bene collettivo finiscono per non avere più diritti. Di seguito copio il commento scritto a caldo, perché ci sono alcuni punti su cui credo dovremmo riflettere
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Adesso invece qualcosa dico, anche perché dopo aver letto una serie di insulti verso il tennista ostaggio in Australia, ho letto anche che con la sua ribellione al vaccino si è sollevato un caso internazionale, e si sono anche scoperte altre gravi violenze, come quella sui migranti, richiedenti asilo, da anni prigionieri nello stesso luogo del tennista, e senza di lui nessuno ne avrebbe saputo niente!
Insopportabili queste critiche basate sull’individualismo! Abbiamo imparato che solo partendo da sè, dall’individuo e dai suoi bisogni ne discende una società più rispondente alle necessità anche collettive! Questa sottolineatura dell’individualismo contrapposta ad un collettivo è davvero fuorviante, come la sottolineatura che contrappone l’essere umano e la potenza della natura, che si evidenzierebbe in un virus… scusate ma sono argomenti abbastanza insultanti, specie perchè proprio di questo si parla quando si critica decisioni che limitano i movimenti, e i diritti individuali e nulla viene fatto per modificare le condizioni strutturali in cui il vaccino si è sviluppato, anzi, si favorisce lo sfruttamento delle risorse e il degrado, si spinge le persone ad un consumismo drogato e abnorme, e questo non lo vedete, voi che criticate senza vedere la situazione reale i suoi risvolti? Non vedete che il prossimo passo che ci sta davanti è quello di un (preteso) ecosviluppo in antitesi con un buen vivir che consenta l’armonia con la natura? Vi lamentate dello sfruttamento animale, della violenza quotidiana, ma quanti di voi chiedono un serio cambiamento dei pradigmi comportamentali, una rivoluzione nella educazione che si occupi di educazione alimentare, incontri, empatia, rapporti tra esseri umani e con gli animali, prevenzione, e via andare? Mentre questi vostri discorsi così declinati non spostano di un attimo l’adesione ad un sistema brutale e violento, che ignora bellamente le esigenze individuali, siano quelle di un cittadino dissenziente che quelle di un migrante, o ancor meno di un animale costretto in allevamenti schifosi. Si sono cancellati i diritti individuali in nome di un bene sociale che riguarda solo alcuni privilegiati, mentre la massa, umana e animale, e la natura tutta, è sacrificata sull’altare della società gestita da un governo capitalista, patriarcale e non dico altro.”
Allora posso affermare decisamente che la lotta contro il green pass e l’obbligo vaccinale non è una lotta individualista, ma è una ribellione consapevole ad una deriva autoritaria che serve solamente a sostenere un capitalismo e patriarcato moribondi.
Certo nella opposizione viene fuori di tutto, alcune posizioni sono decisamente reazionarie, ma il malessere è reale, sta a noi orientare il dissenso fermo e determinato in modo costruttivo, verso nuove relazioni, nuovi modi di vivere e di organizzarsi perché la precarietà e la disoccupazione incombono, e lo spostamento di masse di persone disperate non può essere solamente oggetto di respingimenti e repressione.
La vita umana non interessa ai sostenitori del sistema, di legge e ordine e di altre maledette precauzioni: si può morire in mare o in una terapia intensiva, o in un passo in montagna, si può essere accusati e processati per solidarietà. Nessuno critica al sistema che questo produce, la privatizzazione della sanità, il divieto di cura immediata dei malati, il disastro prodotto nella psiche di una generazione di adolescenti, isolando i sani, bloccando ogni contatto, ogni movimento, nessun dubbio sull’ affidarsi ciecamente non alla scienza, che è una cosa astratta e mutevole, ma ai laboratori delle case farmaceutiche, i cui profitti sulla nostra pelle sono esplosi mentre ricevevano anche una protezione a tutto tondo: sarebbe individualista dire che penalizzi i medici che curano e hanno curato in scienza e coscienza i malati e paghi di più, sostieni e proteggi da ogni conseguenza quelli che si inchinano e inoculano senza precauzione o critica? Sarebbe individualista chiedere di tornare a libertà di movimento e di scelta della cura, come previsto nella costituzione, e di garantire cure precoci ed adeguate? In che mondo siamo finiti, a quale narrazione vi siete acriticamente accodati senza vederne le conseguenze?