Sogno un grande pic nic

Leggo la pagina di fb e ne riporto una sensazione disperante, come se venissimo condotte e condotti dentro il baratro, ed ogni nostro passo fosse eterodiretto: Chiediamo la pace e ciò viene interpretato come difesa del diritto dell’ aggredito a difendersi, anche con le nostre armi; siamo solidali con le donne iraniane, e questo permette di aumentare le sanzioni all’Iran e di isolare ancora di più il paese, dando forza alla repressione; molti hanno votato a destra, dato che erano le uniche voci contro la guerra, contro la NATO, e parevano essere dalla parte delle persone, così ora ci ritroviamo un governo di guerrafondai obbedienti eterodiretti che non intendono discostarsi dai dictat di questo occidente predatore.

Molte, o forse solo qualcuna, han festeggiato la prima donna a capo del governo, finalmente una donna!, ma è una personcina impreparata, obbediente al più forte e carognescamente feroce con il più debole… Non è certo la Donna che sognavamo che con autorità e forza conducesse il paese fuori dal baratro.

E mi chiedo come ci siamo fatti portare a questo punto dimenticando ideali, diritti dei popoli e delle persone, confondendo la liberazione con l’emancipazione rampante di coloro che chiedono potere per sé, e intendono ottenerlo ad ogni costo, mescolandosi con il peggiore dei poteri, negando le proprie appartenenze.

Cadiamo in discussioni accorate sul fatto che Putin sia o no un dittatore, o sul dovere di vaccinarsi, anche quando il vaccino viene dichiarato fasullo dai suoi stessi costruttori, e non siamo più capaci di avere un piano, un progetto di vita, e di mondo, che non sia confinato nel piccolo benessere individuale, sempre precario, sempre sottoposto a ricatto e in mano alle decisioni altrui.

Guardiamo inorriditi i pochi che si arricchiscono , ma continuiamo a foraggiarli per mantenere il livello di vita a cui siamo abituati, sempre un po’ meno, sempre più difficile, ma quello, nessun altro orizzonte.

Stiamo facendo le barricate per mantenere una situazione orribile e invivibile, accettiamo, magari a malincuore, che il migrante sia il nemico, e la sua sopravvivenza un terno al lotto , le montagne di cadaveri, di malessere, rimangono lì a putrefarsi, ma noi teniamo il punto. Yemen, Palestina, Curdistan non esistono, se non quando possono essere usati e sfruttati dalla narrazione corrente per orientare le nostre emozioni, e tutte le altre guerre dimenticate sono silenziate in nome del potere…

Io sono cresciuta in un’epoca in cui difendere la nostra vita era strettamente collegato a difendere quella degli altri, a tradurre in azione le idee, abbiamo sperimentato, con ingenuità e impegno, e fantasia, la stagione delle comuni, abbiamo cercato modi diversi di vivere, abbiamo sbagliato, ci siamo corretti, abbiamo ritentato, e non abbiamo mai dato per scontato che la nostra strada fosse la unica possibile, anche quando gettavamo il cuore oltre l’ostacolo rischiando in prima persona.

Bene, ci siamo fatti e fatte risucchiare dall’individualismo, dalla burocrazia della politica, ed ora siamo al disastro.

I progetti i sogni di allora sono i nostri, non praticabili ora. Ora bisogna ricostruire sogni, progetti, una idea di comunità, di locale, e di internazionale, per usare le parole note, che ci consenta di attivarci, mettere in moto anticorpi e speranze per tendere ad un mondo migliore, in cui sia bello vivere.

Immagino un lavoro capillare, una discussione costante, casa per casa, quartiere per quartiere, per arrivare a riconoscere, distinguere, scegliere i bisogni reali che la gente vive dalle balle consumistiche che ci attanagliano, e cercare soluzioni locali o più ampie a seconda dei problemi e dei bisogni e delle risorse.

Immagino che la prossima manifestazione sia un allegro pic nic che si allarga a macchia d’olio, con bambini che giocano e adulti che parlano e si scambiano idee, tutti lì, un paese intero fermo a pretendere che si ribalti il potere e che scenda le scale del palazzo per sedere tra noi a cercare finalmente alcune tracce possibili in cui si possa muoverci per ricostruire il mondo nuovo.

Tutti insegnano, tutti imparano, nessuno ha la verità in tasca, tutti proteggono, si lascia da parte ogni violenza, ci si ama, si collabora, si gioca, si inventa, si ricostruisce il senso di comunità e di amore

Si può rinascere, come la fenice disegnata da Mario Palmieri
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Informazioni su ragionandoci

scrittrice, artista, mi piace riflettere sulle cose, scrivo poesie, racconti, ci ragiono e ne scrivo... sono responsabile delle edizioni per l' associazione Stelle Cadenti
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