IL TRENO di Miriam Marino per europa edizioni

IL TRENO, l’ultimo romanzo di Miriam Marino ci accompagna in questa primavera ferita con il suo racconto al principio oscuro e pieno di ombre. Ho avuto modo di leggerlo in anteprima un po’ di tempo fa, e posso garantirvi che vale la pena di leggerlo. Un romanzo intenso, pieno di sorprese anche se si svolge tutto dentro i vagoni del treno

Quante volte il filtro del nostro sentire ci impedisce di comprendere la realtà che stiamo vivendo? Ognuno ed ognuna di noi legge la realtà che lo circonda ricorrendo a coordinate e schemi mentali che gli consentono di codificare e quindi comprendere la realtà.

Quello che succede quando ti ritrovi fuori dai tuoi schemi e senza punti precisi di riferimento è che sei smarrita, disorientata o incavolato, disturbato perché il corso degli eventi non si adegua più ai tuoi programmi.

Ci sono un mucchio di cose che sono “misteri” nel mondo. Qualcuno li lascia lì, da parte, in modo che non disturbino la sua vita, qualcun altro accetta ed obbedisce all’ordine introiettato di inchinarsi al mistero, e qualche altro infine cerca di esplorarlo, di comprenderlo e possibilmente individuare le linee di riferimento necessarie per comprendere.

I viaggiatori sul treno vivono ognuno da solo il tormento di non capire che cosa sta succedendo, non riescono a trovare il contesto in cui collocare la loro presenza e il senso del viaggio, dato che mancano loro parecchi dati, o forse non li vogliono vedere. C’è chi si muove più agilmente in questa zona nebulosa, finché la reazione agitata di una passeggera non sposta l’attenzione da sé soltanto agli altri, e porta alla necessità di incontrarsi, parlare, confrontare storie ed esperienze.

Il controllore cerca di impedire questo contatto, e il capotreno non offre alcun sostegno, butta lì osservazioni che paiono senza senso : come può una persona adulta e ragionevole accettare questo? Chiederà la più razionale e determinata del gruppo,: “Ma ragazzo mio…come può credere a una simile assurdità? Lei è giovane ma non è più un bambino, avrebbe dovuto accorgersi che il capotreno la stava prendendo in giro!”

Ecco i viaggiatori del treno di Miriam Marino hanno perso molte cose, innanzi tutto i punti di riferimento, non sanno molto, non riconoscono il panorama fuori dal finestrino, troppo omogeneo, quasi neutro, oppure con cambi improvvisi ed incomprensibili, e nemmeno comprendono quel che dicono gli altri passeggeri, hanno come l’impressione di essere isole differenti per caso capitate nello stesso posto.

I passeggeri continuano a dibattersi nelle loro ricerca di una spiegazione, di cercare di capire il contesto in cui si muovono, dentro e fuori di sé. Il treno è inquietante ed offre solo informazioni parziali, oltre a offrire esperienze diverse ad ognuno, non pare avere porte, non pare che si possa scendere, ma qualcuno sale, e qualcuno trova una porta, uno spazio diverso, sembra abbandonato, senza controllo, e intanto arrivano altri passeggeri, da un altro vagone?, da dove sono saliti? Dove vogliono andare?

Il controllore interviene proprio quando esaurite le ricerche personali, le persone si danno conto che devono parlarsi e conoscersi.

Miriam riesce a delineare l’incertezza che viviamo in una situazione sconosciuta, di cui non comprendiamo bene i contorni, e descrive le varie reazioni che ognuno con il suo carattere e le sue convinzioni mette in campo per cercare di comprendere e superarla. Solo mettendosi assieme, resistendo alle pressioni del controllore che li vuole isolati, i viaggiatori riescono ad accettare l’enigma del viaggio e ad avviarsi verso ciò che li attende alla sua conclusione. Come sempre per comprendere bisogna attraversare il buio, e fare innanzi tutto un viaggio in noi stessi, per riconoscersi e incontrare gli altri..

Gli elementi della scrittura sono molti: il viaggio, l’onirico, la discesa in se stessi e nella propria storia, la perdita degli schemi mentali che hanno offerto punti di riferimento ma hanno anche velato la realtà. Così le persone si ritrovano insieme alla scoperta del senso del viaggio, e lo potrà accettare e comprendere solo chi si è messo in gioco, abbandonando le maschere e riconoscendo la propria storia, Chi rimane irrigidito nei suoi schemi non riesce a comprendere, e sarà necessario che ritorni

I cambiamenti, il cambio di scenario e le storie dei personaggi ci avvincono e ci tengono ancorate allo scorrere del racconto che è condotto con un intreccio sapiente di fatti, avventure, pensieri, sogni e sprazzi di realtà differente che conducono alla rivelazione finale che forse avevamo intuito, ma anche noi come i passeggeri del treno, messo da parte nello scorrere del racconto facendoci prendere dalle storie personali.

Buona lettura! Da fine marzo si potrà trovare in tutte le librerie e pure in ebook!

Informazioni su ragionandoci

scrittrice, artista, mi piace riflettere sulle cose, scrivo poesie, racconti, ci ragiono e ne scrivo... sono responsabile delle edizioni per l' associazione Stelle Cadenti
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3 risposte a IL TRENO di Miriam Marino per europa edizioni

  1. Annamaria ha detto:

    Bel libro davvero! I’ argomento, che è molto difficile da accettare nel nostro mondo che rimuove con orrore il tema esistenziale della morte, è presentato nella forma semplice della narrazione ; per questo si offre ad una lettura scorrevole ed avvincente. Il lettore è anche lui sul treno e partecipa alla messa in comune della vita da parte di ciascuno e senza timore va nella direzione della coscienza e della luce insieme ai passeggeri. Alla fine si è tentati di chiedersi se l’ autrice abbia fatto esperienze esoteriche per descrivere i movimenti di quell’ interregno tra la morte e la nuova vita con tanta facilità e chiarezza.

  2. Alessia ha detto:

    Bellissimo e travolgente romanzo, mi piace l incontro di queste anime così diverse nel treno, e ovviamente la descrizione di ognuno, specialmente quella di Adnan, di Andrea e Gabriella, sa di vissuto, di ricordo annotato e poi bruciato..
    Sembra di sbirciare nel diario di qualcuno, così intimo da leggergli l’anima, anche se non tutti ci credono..
    Complimenti un bellissimo lavoro!

  3. Patrizia Cecconi ha detto:

    Bella!! Menomale che avevo già scritto la mia sennò mi sarei lasciata influenzare. Un abbraccio Patrizia

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